Domanda: Ha David Whitmer mai negare il suo Libro di Mormon testimone perché pensava che Joseph Smith era un profeta decaduto?

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    Domanda: Ha David Whitmer mai negare il suo Libro di Mormon testimone perché pensava che Joseph Smith era un profeta decaduto?

Domanda: Ha David Whitmer mai negare il suo Libro di Mormon testimone perché pensava che Joseph Smith era un profeta decaduto?

David Whitmer era molto vocale circa la sua testimonianza del Libro di Mormon fino alla fine della sua vita, anche se pensava che Joseph Smith era un profeta decaduto

Lapide di David Whitmer, su cui è incisa la sua testimonianza del Libro di Mormon: "Il record degli ebrei e il record dei Nefiti sono uno."

Per tutta Richmond, Missouri, i non-mormoni conoscevano David Whitmer come cittadino onesto e degno di fiducia. Un giorno un anti-mormone tenne una conferenze nella città natale di David e marchiò Davidcome un malfattore. Il giornale (non mormone) rispose con uno spumeggiante editoriale di prima pagina indisponente nei confronti del mormonismo ma insistente su i 46 anni di cittadinanza privata senza macchia di colpa da parte di David Whitmer, a Richmond. [1]

L’anno successivo l’editore scrisse un tributo omaggio per l’Ottantesimo compleanno di David Whitmer il quale “senza rimpianti per il passato” ancora “ribadisce che lui vide la gloria di un angelo”

Questo è il problema fondamentale della vita di David Whitmer. Durante i suoi 50 anni vissuti in una società non-mormone insisti fin dal fervore della sua giovinezza che sapeva che il Libro di Mormon fosse statodivinamente rivelato. Relativamente poche persone a Richmond accettarono interamente tale testimonianza, ma nessuno dubitò mai della sua intelligenza o completa onestà. [2]

David Whitmer, come gli altri testimoni, era stato accusato di essersi illuso di aver veduto un angelo e le tavole. Un osservatore ricorda i tempi delle accuse su David, e disse:

Quanto bene e distintamente ricordo il modo in cui l'anziano Whitmer si alzò fiero e disse in tono solenne e impressionante:' No, signore! Non ero in alcuna allucinazione, né fui ingannato! Ho visto con questi occhi, e ho sentito con queste orecchie! So di cosa parlo! [3]

Quando un altro anti-mormone pubblicò un articolo sostenendo che David avesse negato la sua testimonianza, David stampò un "proclama" che testimoniava della verità del Libro di Mormon e ribadì il fatto di non aver mai negato la sua testimonianza. Egli stesso scrisse:

SI è registrato nella Enciclopedia Americana e in quella Britannica, che io, David Whitmer, come uno dei tre testimoni, ho rinnegato la mia testimonianza della divinità del Libro di Mormon: e che anche gli altri due testimoni, Oliver Cowdery e Martin Harris negarono la loro testimonianza di quel libro. Dirò ancora una volta a tutta l'umanità, che non ho mai, in qualsiasi momento negato la mia testimonianza o parte di essa. Testimonio anche al mondo che né Oliver Cowdery né Martin Harris rinnegarono mai la loro testimonianza. Entrambi morirono affermando la verità della autenticità divina del Libro di Mormon. [4]

L’apostolo William E. McLellin scrisse:

Vidi [David Whitmer] nel giugno del 1879, e lo sentii portare la sua solenne testimonianza della verità del libro. Cosi sinceramente e solennemente, come quando lui la portò al sottoscritto a Parigi, Illinois nel luglio 1831. [5]

Dopo la Morte di David Whitmer il giornale Richmond Conservator scrisse:

Domenica sera prima della sua morte egli chiamo la famiglia e il suo medico curante, il dottor George W. Buchanan, e quando furono al suo capezzale egli disse: "Dottore ritenete che io sia sano di mente?" Per cui il medico rispose: "Sì, siete sano, ho appena svolto una conversazione con te. Cosi David si rivolse a tutti i presenti e disse: “Voglio condividere con voi la mia ultima testimonianza. Dovete essere fedeli a Cristo. Voglio dire a tutti voi che la Bibbia e il racconto dei Nefiti, (Il Libro di Mormon) sono veri, così facendo voi potete dire che mi avete sentito portare la mia testimonianza sul mio letto di morte ....

Lunedi 'mattina chiamò nuovamente i presenti al suo capezzale, e disse loro che aveva ricevuto un’altra visione che riconfermava la divinità del "Libro di Mormon", e disse di aver visto Cristo nella pienezza della sua gloria e maestà, seduto sul suo grande trono bianco in cielo in attesa di ricevere i suoi figlioli. [6]

Sempre il Richmond Democrat aggiunse questo commento:

Gli scettici potranno ridere e farsi beffe di lui se vorranno, ma nessun uomo potrà mai ascoltare il signor Whitmer parlare del suo colloquio con l'Angelo del Signore, senza essere veramente convinto di aver sentito parlare un uomo onesto dire ciò che sinceramente credeva di essere vero. [7]

Bibliografia


  1. Richard Lloyd Anderson, Investigating the Book of Mormon Witnesses (Salt Lake City: Deseret Book Company, 1981), 74. ISBN 0877478465.
  2. Richard Lloyd Anderson, Investigating the Book of Mormon Witnesses (Salt Lake City: Deseret Book Company, 1981), 74. ISBN 0877478465.
  3. Richard Lloyd Anderson, Investigating the Book of Mormon Witnesses (Salt Lake City: Deseret Book Company, 1981), 88. ISBN 0877478465.
  4. David Whitmer, An Address to All Believers in Christ by a Witness to the Divine Authenticity of The Book of Mormon (David Whitmer: Richmond, Virginia, 1887).
  5. McLellin to Cobb, 14 August 1880; cited by Larry C. Porter, "The Odyssey of William Earl McLellin: Man of Diversity, 1806–83," in The Journals of William E. McLellin, 1831–1836, edited by Jan Shipps and John W. Welch (Urbana: Brigham Young University Studies and University of Illinois Press, 1994), 296. ISBN 0842523162.
  6. Richmond Conservator Report (26 January 1888); quoted in Lyndon W. Cook ed., David Whitmer Interviews: A Restoration Witness (Grandin Book Company, 1993), 226.
  7. Richmond Democrat 16/6 (2 February 1888), quoted in Eldin Ricks, The Case of the Book of Mormon Witnesses (Salt Lake City: Deseret News Press, 1971), 16.